Escursioni

Forra dell’Emmisi
siete amanti della natura e delle passeggiate in montagna, non potete assolutamente perdervi l’escursione nella Forra dell’Emmisi. Ad un kilometro dal centro abitato di Rofrano, piccolo e curato paese nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, inizia il percorso di trekking per la Forra. La Forra dell’Emmisi è lunga circa 500 metri ed è il risultato della progressiva erosione del fiume Mingardo, che scavando nella roccia ha creato un posto incantato, imprigionato tra pareti rocciose alte 30 metri e fitti alberi che i raggi del sole a malapena riescono a penetrare. prima di arrivare alla gola vera e propria, potrete godere di una piacevole escursione tra i boschi rofranesi, seguiti da guide esperte che conoscono il territorio e che durante il periodo estivo organizzano numerose escursioni. La Forra presenta dei punti in cui l’acqua arriva anche ad una profondità di 3 metri, per questo motivo le guide saranno provviste di gommoni per accompagnarvi nei punti non percorribili a piedi. Al termine dell’escursione sarete guidati in un’area picnic, dove sarà possibile consumare il pranzo e fare un tuffo nelle acque cristalline del fiume. Al ritorno potrete ammirare la gola dall’alto fino al punto di partenza.
Vallone del Colurso
L’itinerario prende origine dalla località Campolongo (q. 1150 s.m.) e si sviluppa lungo l’intera vallata interclusa tra il Monte Raialunga e il Monte Rotondo, al centro della quale è posto l’inghiottitoio di origine carsica. Quasi invisibile, se ne percepisce l’esistenza solo dopo essere giunti nelle vicinanze del pozzo stesso. Al termine dell’altopiano si imbocca una pista in agevole discesa che porta alla Fontana dei Maglianesi. Le acque che ruscellano nel torrente sottostante conferiscono alla località il nome pittoresco di Acqua Sonante. Il sentiero costeggia ed interseca il Vallone dei Maglianesi che corre incassato tra alte rupi di calcare. Qui vegetano il Tasso (Taxus baccata), il Faggio, il Carpino Nero. Si giunge allo Scanno del Fuoco ove è possibile osservare uno straordinario salto d’acqua di oltre 20 metri d’altezza. Si prosegue in discesa, attraverso il bosco di Carpino Nero fino ad arrivare alle rupi del Colurso. Il sentiero qui a tratti è incastonato in uno spettacolare percorso a volta. Si giunge infine alla Località Tempa del Fico ove termina il sentiero.
Grava di Vesalo
Lo spettacolare inghiottitoio della Grava di Vesalo è situato a Pruno,famoso in tutt'Europa per il suo alto valore speleologico e per il contesto paesaggistico circostante, è formato dall'acque del torrente Milenzio dove vi sono due pozzi:il primo di 43 e l'altro di ben 100 metri di profondità. Sul fondo si apre una caverna a galleria dove l'acqua si riversa in un lago sotterraneo che si sviluppa in una serie di pozzi, cascate e anfratti. Una sosta presso l'area attrezzata di Vesalo consente di godere della pace che regna nei boschi circostanti.
Affondatore Vallivona
L'Affondatore di Vallivona si trova sul versante sud occidentale del monte Cervati ad una quota di 1100 m/sm. Rappresenta una traccia del glacialismo quaternario successivamente modificato in depressione carsica di quest' area. Era una grotta di attraversamento che raccoglieva le acque d'alta quota, queste scorrendo sul flysh miocenico presente, raggiungevano il portale nel quale si inabissavano per venire a giorno a Varco la Peta e Montemenzano. Questo corso d'acqua era in realtà l'alta via del Bussento che ha lasciato traccia del suo percorso nei condotti fossili posti al di sopra di quelli attivi. Negli anni '70 vengono costruiti una diga, che sbarra l'ingresso della grotta, e una galleria artificiale per drenarne le acque. Attualmente, l'ingresso al portale(alto circa 20 m. e sovrastato da una parete di circa 60 m.) si raggiunge tramite la galleria artificiale lunga circa 500 m. La vera protagonista di questa escursione è l'acqua. Quando la sua forza modella le rocce calcaree e la sua voce risuona nelle gole tenebrose il paesaggio si trasforma, si arricchisce di nuove meraviglie e si carica di suggestioni inesprimibili. Come quelle che prova l'escursionista quando sale lungo il Vallone dell'Inferno fino alle sorgenti del Bussento o quando, attraversato un tunnel scavato nella roccia, si trova improvvisamente nella "bocca" di un enorme inghiottitoio, imponente esempio di ciò che la natura riesce a creare in milioni di anni. L'impeto dell'acqua ha modellato un cratere alto fino a 100 metri le cui pareti interne sono tappezzate di vegetazione igrofila: una vera e propria oasi nascosta tra le ripide rocce calcaree, ulteriormente abbellita da una piccola cascata e da un laghetto alimentato dall'acqua piovana.
Sentiero del monte Gelbison
Il percorso si sviluppa sulle tracce degli antichi pellegrinaggi che le popolazioni lucane, calabresi e cilentane compivano per recarsi sul santuario del Monte Gelbison. Il sentiero prende origine alla Località Sorbatello di Rofrano (q. 493 slm) e attraversa rigogliosi castagneti da frutto. La prima tappa è alle Tre Croci. Da qui si prosegue per il Vallone del Sacrato, dove la tradizione vuole che si debba raccogliere una pietra da portare come ex voto per depositarla sui cumuli che si trovano alla base dell’erta finale. Dopo il vallone il sentiero si inerpica decisamente e si giunge al Passo della Beta (q. 1332 slm). Nel tratto finale il percorso si congiunge con l’altro che sale da Novi Velia e dall’area di Palinuro, fino a raggiungere il Santuario (q. 1705 slm).
Sentiero di Sant’Elena
In località Pruno, in una piccola grotta meta di pellegrinaggi è situata la statua di Sant' Elena Romitella di Laurino, secondo la tradizione, dove Elena si ritirò in eremitaggio e vi trascorse molti anni in preghiera: una cancellata chiude la grotta adibita a piccolo santuario, Al suo interno si conserva un piccolo altare del 1730. Questo percorso è anche chiamato “il pellegrinaggio di sant’Elena Anacoreta”, nata a Laurino, si pensa che la Santa abbia effettuato proprio questo percorso,per raggiungere una grotta in cima al monte Caravello dove poi è morta. Questa grotta d’interesse geologico è di origine calcarea, e ivi è possibile ammirare bellissime stalattiti.